Indica tutte quelle sostanze (polimeri) che hanno proprietà elastiche simili a quelle della gomma, dovute all’allineamento delle macromolecole.
Laterizio piano di forma trapezia, con i bordi rialzati sui due lati obliqui. Vengono disposti lungo l’inclinazione del tetto, in file parallele, intercalate da file di tegole curve disposte in modo analogo (v. coppo), costituendo la così detta copertura alla romana.
L’EPDM è un polimero sintetico, che da più di 40 anni ha avuto un utilizzo in continuo aumento come materiale da costruzione nell’industria automobilistica e nell’ingegneria civile. L’EPDM è un elastomero ottenuto dalla copolimerizzazione di Etilene, Propilene e Diene Monomero, che viene vulcanizzato.
Le lunghe molecole di gomma, vengono connesse attraverso legami chimici incrociati, formando un prodotto elastico, chimicamente stabile, con una resistenza imbattibile ai raggi UV, all’ozono, alle temperature, alle sostanze chimiche e all’invecchiamento.
L’EPDM sotto allungamento, non ha un punto di snervamento, mentre i materiali termoplastici diventano più sottili e si rompono anche ad una bassa forza di tensione. L’EPDM si allunga fino al 300% e può essere teso in tutte le direzioni allo stesso tempo (risposta multiassiale) e non è soggetto a rottura in seguito a tensione. Il materiale può essere deformato fino ai limiti estremi e ritorna sempre alla sua dimensione e forma originarie, caratteristica fondamentale per seguire i movimenti del substrato.
L’EPDM rimane flessibile anche a temperature estreme, consentendone l’installazione in qualsiasi periodo dell’anno ed in diverse condizioni climatiche.
Le principali proprietà dell’EPDM sono la sua spiccata resistenza al calore, all’ozono e agli agenti atmosferici. Anche la resistenza alle sostanze polari e al vapore sono buone. Ha inoltre eccellenti proprietà di isolamento elettrico.
“Operazione meccanica per fabbricare tubi o barre profilate di metallo, e di resine sintetiche, sfruttando la plasticità del materiale a conveniente temperatura. Si usano presse idrauliche di grande potenza capaci di dare pressioni di alcune tonnellate per cmq. La matrice, fatta di acciai speciali, è applicata alla parte terminale della filiera e serve a foggiare il materiale che viene spinto a forza; si può passare agevolmente la lavorazione da un profilo ad un altro cambiando solamente la matrice. I metalli che si estrudono sono: piombo, stagno, alluminio e le sue leghe, ottone, rame e le sue leghe.”
Eternit è un marchio registrato di fibrocemento e il nome della ditta che lo produce, appartenente all’azienda belga Etex. L’Eternit è utilizzato in edilizia come materiale da copertura, nella forma di lastra piana o ondulata, o come coibentazione di tubature.
Negli anni sessanta, ricerche mostrarono come la polvere di amianto, generata dall’usura dei tetti e usata come materiale di fondo per i selciati, provoca asbestosi e una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico. Eternit e Fibronit continuarono tuttavia a produrre manufatti sino al 1986, con drammatiche conseguenze per la salute degli operai.
La normative Italiana di riferimento per questi tipi di bonifiche è la legge 257/1992 e per la normativa sulla sicurezza il D.Lgs. 81/2008.