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Impermeabilizzazioni

Come si posa una guaina bituminosa – la posa a caldo

Leggendo le statistiche del sito ho notato che uno degli articoli più letti è “il verso di posa di una guaina”; questo mi fa pensare che molti si trovino nella difficoltà di avere notizie su come si posa una guaina bituminosa, voglio sperare che siano utenti che vogliano controllare se gli applicatori si comportino correttamente nella posa, ma, penso, sia anche probabile che ci siano applicatori, magari alla ricerca di qualche segreto in più.

Proprio per questo cercherò di spiegare in modo semplice e conciso, senza entrare troppo nei particolari, come si posa una guaina bituminosa.

Partiamo dalla materia prima: la guaina bituminosa è un impermeabilizzante prefabbricato composto da bitume modificato (con aggiunta di polimeri) e una o più armatura (se ne trovano fino a tre); le armature possono essere di due tipi, principalmente: poliestere a filo continuo o fiocco e velo di vetro; negli ultimi anni si è andata sempre più rafforzando la filosofia dell’armatura in poliestere rinforzata (o stabilizzata) con fili di vetro longitudinali, questo per dare maggiore stabilità alla membrana dopo la posa.

Tra i polimeri che si possono utilizzare troviamo quattro categorie, alle quali si riconducono tutti i polimeri realmente utilizzati: SBS (Stirene Butadiene Stirene), APP (PoliPropilene Atattico) TPO (Poliolefine Elastomero Termoplastico) e EPDM (Etilene Propilene Diene Monomero), generalmente classificati come: Plastomerici ed Elastomerici, meno chiara è la definizione di Elastoplastomerici che dovrebbe indicare membrane sia plastiche sia elastiche, ma questa è solo una definizione commerciale.

La posa può avvenire con due tipologie principali: a freddo e a caldo.

La posa a Caldo è quella più utilizzata e che nasce con le guaine: si tratta di sfiammare il rotolo con un apposito cannello a gas propano (qualcuno usa anche il butano) fino alla fusione della mescola che si amalgamerà con il supporto.
Questa è la procedura corretta standard: si posiziona il rotolo nella posizione di posa svolgendolo nella sua lunghezza per poi riarrotolarlo fino a metà, si sfiamma la guaina fino a che il film in plastica termosensibile non si sia ritirato facendo fuoriuscire un cordolo di bitume al piede del rotolo ancora da svolgere; la sfiammatura deve essere fatta in modo che la guaina non venga bruciata, ma allo stesso tempo arrivi alla fusione. La posa deve avvenire in modo uniforme su tutto il rotolo, tranne sulle zone di sormonto che verranno curate successivamente. Appena posato il rotolo di guaina si procederà a sfiammare i lati di sormonto nella stessa maniera , ma con l’accortezza di farlo SOLO nella parte inferiore. Si possono utilizzare, per la schiacciatura della guaina, il rullo pesante (15 Kg) o la cazzuola appena riscaldata (tiepida, non calda): con il rullo (per i rotoli interi) basterà che un operatore segua l’applicatore schiacciando la guaina e facendo fuoriuscire un cordolo di mescola di 1 o 1,5 cm (non meno, non di più), mentre con la cazzuola (per i dettagli) si deve operare mediante lo schiacciamento leggero della parte superiore della guaina sempre facendo fuoriouscire il cordolo di mescola.
ATTENZIONE: la stuccatura della guaina non deve essere forzata, il cordolo di mescola deve uscire per schiacciamento e non per sfregamento in quanto, se la sfregassimo, avremmo perdita di mescola nella parte superiore che è destinata alla protezione dell’armatura e della mescola inferiore che, guarda caso, è quella impermeabilizzante.
I rotoli dovranno essere sfalsati in modo tale da non avere mai un incrocio di più di tre strati nello stesso punto;“in corrispondenza delle giunzioni di testa deve essere prevista l’asportazione, con taglio a 45°, di un lembo di membrana delle dimensioni di 12 cm circa.” (UNI11235) Questo serve ad evitare che si possano formare microfessurazioni nelle giunture e, quindi, il distacco della guaina con conseguente passaggio di acqua.

Visto che le guaine possono essere posate anche il doppio strato (a dire il vero ne ho visti fino a 14 su un tetto…….) ci si deve ricordare che la tecnica di posa è la stessa del monostrato, con l’attenzione di sfalsare i rotoli rispetto allo strato inferiore.

Una delle problematiche che vanno risolte all’origine è quella della protezione della guaina: si può ottenere o con l’utilizzo di apposite vernici o coating prefabbricati (laminati) o con l’uso dello strato a finire ardesiato.

Con la guaina ardesiata bisogna fare attenzione ai sormonti verticali in quanto, spesso è mancante la cimosa di testa; in questo caso è necessario rimuovere l’ardesia con l’uso del cannello e del cazzuolino per una superficie sufficiente a fare il sormonto (da 15 a 20 a seconda della membrana e dell’applicazione).

Come potete notare la procedura è piuttosto semplice, ma bisogna fare molta attenzione ai dettagli, alla cura del materiale di posa e alla giusta scelta del materiale da applicare affinchè possa essere sempre il più adatto alle esigenze del cliente finale.

La posa a freddo verrà trattata la prossima volta, giusto per non mettere troppa carne al fuoco… e anche per non stressare troppo il DB del sito con articoli troppo lunghi!!!!

1 risposta su “Come si posa una guaina bituminosa – la posa a caldo”

Ciao a tutti. Io credo profondamente che la o le guaine bisogna capirle già, come è creato, quanto grasso ci sia sul foglio.?! Oggi le guaine sono tanti modelli ma qual’è la miglior guaina di OGGI.? Per capire bisogna tornare indietro con il tempo, il tempo quando si facevano l’ asfalto colato con le caldaie a legna composto di due anelli grandi sovrapposto , poi la caldaia a forma di casseruola di cui viene riempito detto le pizze, affiancato alla caldaia, il fusto di grasso più la sabbia di fiume. Dopo è uscita la guaina in velo vetro… Nel 1977, è uscito il primo poliestere ma non era uscita come si pensavano dato non reggeva il calore. Nel 1978, la Imper, presentò il vero primo poliestere anti-calore, poi la Polyclass ditta francese, presentò nuova generazione di membrane in poliestere di ottimo prodotto che creò subito con i lamierini di rame, acciaio, alluminio sia di doppi bitume o mono bitume. Ma nono creati solo per ottimizzare i tetti, capanni, di bella veduta, ottima protezione dato veniva utilizzata dopo la seconda mano di guaina nera. Per tanto, la guaina è nata per essere posata a incrocio. La prima viene messa è saldata fino al totale uscita di bitume = zero spessore poi, sì inizia con la seconda mano. La guaina ha una elasticità dal 20, 30% da una parte, meno dall’ altra parte per ciò , incrocio, si aumenta la elasticità. La prima mano bisogna lavorarla non semilavorato bisogna capire quanto grasso, quanta fiamma bisogna dare. Per questo il mestiere di asfaltista è finito a puttanate.! Scusate l’ ultima parola.!

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