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I FALSI PROFETI – GARANZIA E VITA UTILE DEI SISTEMI POLIURETANICI ROOFING.

Questo articolo, scritto dall’Arch. Mario Monardo, mi è stato gentilmente concesso per la pubblicazione sul blog.

Mario, oltre ad essere un amico, è un tecnico con i fiocchi che non ha problemi a raccontare la verità e a parlare di tecnica.

La cosa simpatica è che io e lui abbiamo avuto, in momenti diversi e con argomentazioni diverse, la stessa idea per il titolo: “i falsi profeti”; dopo aver letto questo articolo vi invito a leggere quelle che scrissi tre anni fa: attenzione ai falsi profeti (potete cliccare sopra il titolo per leggerlo)

ATTENZIONE AI FALSI PROFETI – GARANZIA E VITA UTILE DEI SISTEMI POLIURETANICI ROOFING

Arch. Mario Vincenzo Monardo
Copyright 2019 – Tutti i diritti riservati all’autore

Invecchiamento, resistenza ai raggi UV, durabilità, sono alcuni dei parametri tecnici più importanti a cui devono rispondere i prodotti impermeabili liquidi per coperture roofing e in particolare i sistemi poliuretanici. Per il loro utilizzo occorre eseguire adeguate preparazioni dei supporti e corrette metodologie di posa, pertanto, per l’impiego di tali sistemi oltre alla conoscenza delle regole applicative occorre possedere una buona competenza in ambito chimico a fronte delle reazioni e delle problematiche a cui possono essere soggetti questi particolari elastomeri.

Naturalmente un sistema impermeabile deve essere in grado di garantire non solo l’impermeabilità della struttura ma soprattutto la sua durabilità in termini di anni.

La falsa informazione

Ed è proprio sul termine “durabilità” e “garanzia” che si basa la falsa informazione utilizzata da numerose aziende e dai loro rappresentanti moltissimi dei quali si spacciano per tecnici, promotori tecnici, specialisti di linea ma che di tecnico e di specialista hanno ben poco testimoniato dalla loro scarsa conoscenza di problematiche tecniche e chimiche.

E’ interessante sapere cosa raccontano diverse aziende ai clienti, agli applicatori ed ai progettisti in merito all’impiego dei sistemi poliuretanici.

Le frasi che vengono maggiormente utilizzate sono le seguenti…… “il nostro sistema è garantito 10, 15, 25 anni, ecc” e per avvalorare tale tesi sulle schede tecniche e sulla documentazione di diversi prodotti vengono esposte delle tabelle o alcuni loghi che riportano dati relativi alla durabilità e garanzia del sistema.

Oppure, in alternativa …. “con il nostro sistema è possibile realizzare facilmente e velocemente impermeabilizzazioni durature e sicure con una durata minima del sistema di 25 anni”!!!….

Dichiarazioni di effetto, estremamente convincenti per chi non conosce bene i sistemi roofing, anche perché queste informazioni distorte e non veritiere sono molto spesso supportate dalla pubblicità e dal marketing di diverse aziende ritenute molto specializzate nel settore delle impermeabilizzazioni.

Tanti anni addietro, lo statunitense Carl Sagan, famoso astronomo, astrofisico e astrobiologo, scomparso nel 1996, dichiarava:

La pubblicità insegna alla gente a non fidarsi del proprio giudizio. La pubblicità insegna alla gente ad essere stupida”.

Ed è proprio da questa meravigliosa citazione di Sagan che affronterò il tema della garanzia/vita utile di un sistema impermeabile poliuretanico.

Per l’impermeabilizzazione di coperture, terrazzi e balconi il mercato propone una serie di prodotti poliuretanici e guaine liquide che vengono applicati spesso privi di armatura (solitamente un mat in fibra di vetro), in spessori variabili da 1,5 – 2,5 mm. Sistemi privi di uno strato di finitura UV resistente (top coat) e in grado di garantire, secondo molti venditori e tecnici aziendali, veri poeti dell’edilizia, una durabilità della copertura trattata fino a 25 anni. 

Si tratta di indicazioni errate.

L’opera di persuasione attuata da diverse aziende per mezzo della pubblicità e del marketing risulta essere molto efficace al punto che numerosi applicatori, ritenuti competenti e specializzati, a precisa domanda sulle motivazioni per le quali applicano questi sistemi secondo errate indicazioni rispondono testualmente….”vendo o applico questo prodotto perché l’azienda mi fornisce la garanzia di 10, 15, 25 anni”…..

Facciamo allora un po’ di chiarezza!!! 

I prodotti impermeabili per coperture roofing come i poliuretani o le guaine liquide rispondono alla ETAG 005 (“Guideline For European Technical Approval Of Liquid Applied Roof Waterproofing Kits”). Le linee guida ETAG sono definite dall’EOTA, acronimo di European Organisation for Technical Assessment. L’EOTA è l’Organizzazione Europea per le Valutazioni Tecniche nell’area dei materiali da costruzione, con sede a Bruxelles ed ha il compito di sviluppare e adottare i Documenti Europei di Valutazione (European Assessment Documents, EADs) utilizzando le conoscenze tecniche e scientifiche dei suoi membri. L’EOTA coordina l’applicazione delle procedure stabilite per richiedere le Valutazioni Tecniche Europee (European Technical Assessment, ETA). Si assicura che gli esempi di “Best Practices” vengano condivisi tra i suoi membri, al fine di promuovere una miglior efficienza e fornire un miglior servizio all’industria. I membri dell’EOTA sono tutti i Technical Assessment Bodies (TABs) designati dagli stati membri dell’unione europea e dell’area economica della comunità europea.

I principali parametri tecnici individuati dalla ETAG 005 per la classificazione dei prodotti impermeabili liquidi sono i seguenti:

  • expected working life (vita lavorativa prevista);

  • climatic zone of use (zona climatica di utilizzo);

  • user loads (carichi dell’utente);

  • roof slopes (pendenze del tetto);

  • minimum surface temperatures (temperature superficiali minime);

  • maximum surface temperatures (temperature superficiali massime).

Nella ETAG 005 non viene mai utilizzato il termine garanzia bensì solo ed esclusivamente expected working lifeossia “aspettativa di vita lavorativa” del sistema impermeabile cosa ben diversa rispetto ad una vera e propria garanzia, termine che i falsi profeti utilizzano per abbindolare i loro clienti giocando sulla loro scarsa conoscenza della materia!!!

La durabilità di un sistema impermeabile, non garanzia, dipende dal rispetto delle regole di posa e dalla relativa attività manutentiva da eseguire sul sistema.

In conclusione….. LA GARANZIA DI 25 ANNI SUI SISTEMI POLIURETANICI PER COPERTURE NON ESISTE!!!

Scopo di questo articolo è evidenziare l’errata informazione tecnica che viene fornita dai tantissimi venditori-rappresentanti o promotori tecnici-specialisti di linea di diverse aziende in merito ai prodotti impermeabili per coperture. Solitamente si tratta di prodotti poliuretanici pronti all’uso (i veri prodotti monocomponenti) che molto spesso vengono tagliati con plastificanti a base di oli di scarto per ridurne i costi ed ottenere prezzi al di sotto della quotazione della materia prima di un “vero” formulato poliuretanico.

Prodotti low cost

Per dimostrare ciò, basterebbe eseguire una semplice analisi spettrometrica IR su diversi prodotti poliuretanici per accorgersi che il quantitativo di matrice legante poliuretanica (la materia nobile del prodotto) presente nel formulato si aggira tra il 7% e il 15% contro una percentuale che dovrebbe essere non inferiore al 40% secondo le formule standard consigliate dai più importanti fornitori al mondo di materie prime (Bayer, Huntsman, Basf e Dow) a cui tutti i produttori di prodotti poliuretanici roofings si rivolgono.

Basti pensare a tutti quei formulati poliuretanici che possiamo definire “low cost”, e non sono pochi, che dopo la loro applicazione subiscono fenomeni di idrolisi nel giro di alcuni mesi o pochissimi anni in funzione della loro esposizione.

I formulati “low cost” si degradano più velocemente ma allo stesso tempo sono quelli che si possono riparare più facilmente grazie all’incremento della loro permeabilità (porosità strutturale rilevabile dopo cicli di invecchiamento in ambiente esterno). A prova di ciò vi sono numerose ricerche pubblicate sulle analisi di matrici polimeriche effettuate prima e dopo l’invecchiamento mediante indagini con microscopio elettronico a trasmissione (Transmission Electron Microscopy – T.E.M.) e/o microscopio a forza atomica (Atomic Force Microscope – AFM).

E’ sovente trovare su diverse schede tecniche frasi del tipo …..il sistema è stato studiato per poter essere applicato, su sottofondi molto umidi oppure ……il sistema è resistente ai ristagni e ai raggi UV oppure …..il sistema offre elevata resistenza all’invecchiamento….!!!!

Non conoscere il fenomeno della scarsa resistenza al ristagno d’acqua dei sistemi poliuretanici soprattutto se trattasi di formulati poliuretanici “low cost” e non conoscere nemmeno cosa sia l’Effetto Lente (Lens Effect) è molto grave per non dire vergognoso soprattutto se a proporre la vendita e l’errato impiego di questi sistemi sono i fatidici promotori tecnici o specialisti di linea di quelle aziende ritenute depositarie del sapere tecnico!!!

Ad ulteriore dimostrazione di come siano del tutto false le indicazioni di garanzia e durabilità pluriennale dei sistemi roofing a vista, soprattutto se privi di adeguati strati protettivi (top coat) UV resistenti bisogna parlare della resistenza ai raggi ultravioletti dei sistemi impermeabili roofing. La resistenza ai raggi ultravioletti viene definita come l’abilità di un materiale a resistere alla radiazione UV o alla luce solare.

In merito alla prova di invecchiamento accelerato di un sistema impermeabile poliuretanico basta leggere la EOTA TR 010 (“Exposure procedure for artificial weathering, edition May 2004”), Procedura di esposizione per agenti atmosferici artificiali.

Lo scopo dell’EOTA TR 010, suddivisa in 3 allegati, è quello di fornire le specifiche procedure per l’esposizione agli agenti atmosferici artificiali dei provini dei sistemi impermeabili liquidi da applicare su coperture. Vengono indicate due diverse serie di condizioni di esposizione, definite come “condizioni M” e “condizioni S”, in base alle diverse zone climatiche di utilizzo in Europa.

Il test di invecchiamento accelerato riproduce in pochi giorni o settimane i possibili danni causati dall’esposizione del sistema impermeabile all’azione dei raggi solari per mesi o anni. I campioni, posti ad una distanza di 20 cm da una lampada standard OSRAM Ultra-Vitalux (ultraviolet high pressure lamp, 300 W, 220 V) in grado di riprodurre lo spettro solare, vengono esposti alla luce all’interno di una camera climatizzata (55°C, 85% U. R.) per 24 ore. Si valuta quindi il cambiamento di colore del campione in termini di delta E.

A pag. 8 dell’EOTA TR 010 si cita testualmente …..”this calculation method represents a very approximate means of estimation…..” ossia “questo metodo di calcolo rappresenta un mezzo di stima molto approssimativo”.

Pertanto, i valori di invecchiamento riportati nella EOTA TR 010 sono puramente approssimativi e non reali. Basti pensare che i quanti di energia delle sorgenti di invecchiamento utilizzate per le prove non sono per nulla paragonabili ai quanti energetici che agiscono nella realtà atmosferica del nostro pianeta e non possono sostituire la realtà di un sistema roofing esposto in ambiente esterno.

Le aziende produttrici di sistemi poliuretanici per coperture roofing utilizzano specifici test di invecchiamento accelerato per certificare fino a 10, 15, 20 o 30 anni la resistenza ai raggi UV di uno specifico prodotto.

Qual’è la validità di una prova di invecchiamento accelerato condotta in laboratorio su campioni, dove vengono simulati in pochi giorni o settimane i possibili danni causati dall’esposizione per anni del sistema impermeabile ai raggi solari?

I test d’invecchiamento artificiale hanno senso?

L’invecchiamento (ageing, secondo l’espressione anglosassone) è un problema che riguarda soprattutto i sistemi impermeabili liquidi per coperture roofing e dipende dagli effetti della luce, che provoca il viraggio di colore dei materiali ed una minor resistenza meccanica degli stessi.

I valori ricavati dai test di invecchiamento artificiale sono poco attinenti al comportamento che i sistemi impermeabili poliuretanici subiscono realmente su una copertura sotto l’azione delle diverse condizioni atmosferiche.

Il sole rappresenta una sorgente ricca di raggi UV, tanto che l’esposizione alle diverse radiazioni, associata alla temperatura, all’umidità ed agli inquinanti presenti nell’atmosfera altera, e non poco, i materiali, soprattutto i sistemi impermeabili a vista, attraverso complesse reazioni. Infatti, sui raggi UV e sulla loro azione non abbiamo una piena conoscenza e non vengono fornite informazioni corrette!!!

Sappiamo che da tempo i livelli di UV stanno rapidamente aumentando a causa delle immissioni continue di aerosol nell’atmosfera e in molti si sono accorti che il sole ha modificato la sua intensità……“l’incidenza di tumori della pelle causati dalle radiazioni solari crescono di anno in anno così come molte varietà di vita vegetale stanno mostrando segni di stress in numerose aree del mondo.

Le radiazioni ultraviolette (UV) si trovano nella regione invisibile dello spettro elettromagnetico, comprese tra 100 nm e 400 nm (nanometri). In base a diverse lunghezze d’onda vengono classificati in UV-A, UV-B e UVC dalla CIE (Commission Internationale de l’Eclairage).

Viene riportato da più fonti che le radiazioni UVA e UVB sono quelle che raggiungono la Terra mentre le radiazioni UVC vengono bloccate dall’ozonosfera.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Heath Organization) e per altri organismi come il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), non più del 5% del totale delle radiazioni UV che raggiunge la superficie della Terra dovrebbero essere radiazioni UVB. L’altro 95% dovrebbero essere normali raggi UVA. Sempre secondo queste agenzie le radiazioni UVC dovrebbero essere pari a zero.

Non è così!!!! Nessuno lo dice ma le radiazioni UV più dannose sono quelle UVC ed UVB.

Da misurazioni dei livelli di UV effettuate nel nord della California è stato rilevato un livello di radiazioni UV incomprensibilmente elevato, peggiorativo rispetto a quanto riportato in diversi studi e indicato da diverse fonti e organizzazioni. È stato rilevato un particolare un aumento esponenziale delle radiazioni UVB. Grazie alla loro elevata energia, il potenziale delle radiazioni UVB è eccezionalmente alto ed è in grado di causare danni biologici alle piante, agli animali e agli esseri umani.

Le radiazioni UVB (rappresentano la forma più letale delle radiazioni UV) sono arrivate quasi al 70% del totale in grado di raggiungere la superficie del nostro pianeta! Ciò significa che l’esposizione totale alle radiazioni ultraviolette è notevolmente aumentata, peggiorando ancora i livelli complessivi dei raggi UVB. Ma il caso studio condotto in California ha mostrato, anche, livelli significativi di radiazioni UVC che di solito sono filtrati dallo strato di ozono, a circa 100.000 piedi nella atmosfera.

Il test condotto nel nord della California ha rivelato che il 70% e oltre delle radiazioni UV in arrivo è attualmente nella gamma tra UVB e UVC e non il 5% o meno, come viene riportato da organizzazioni e organismi internazionali oltre che da molti media. Questo si traduce in un aumento di quasi il 1400% di raggi UVB come percentuale della radiazione UV totale.

E quali sono i danni provocati dai raggi UVB e UVC sui sistemi impermeabili per coperture roofing??? Nessun test riportato nelle schede tecniche di diversi prodotti è in grado di rispondere a questa domanda.

Diventa, pertanto, estremamente aleatorio parlare di durabilità di un sistema impermeabile a fronte di test di invecchiamento accelerato ai raggi UV condotti in laboratorio e non in un contesto reale.

I veri test di invecchiamento accelerato, parametrici alla realtà, fanno riferimento ad altre tipologie di prove che vengono eseguite solo in ambito militare come più volte enunciato dall’Ing. Roberto Madorno.

In conclusione, l’invito è quello di non affidarsi ai valori riportati in numerose schede tecniche di prodotti, dati ricavati da prove di laboratorio che nulla hanno a che fare con la realtà del cantiere e con il reale comportamento all’esterno di un sistema impermeabile.

Le migliori schede sono quelle che accanto ai dati parametrici del prodotto forniscono precise e dettagliate indicazioni sulla preparazione del supporto, sulla corretta applicazione del sistema ma soprattutto sugli interventi di controllo e manutenzione da effettuare periodicamente sullo stesso.

Oggi, sull’impiego dei sistemi impermeabili poliuretanici si riscontra una disinformazione tecnica evidente, da parte di chi produce, di chi vende e, spesso, di chi deve applicare.

Purtroppo, clienti, applicatori e progettisti corrono dietro ai loghi aziendali, al marketing e alle favole abilmente raccontate dai rappresentanti o dai loro pseudo tecnici.

Tutti dovrebbero ragionare con la propria testa cercando sempre di comprendere cosa viene loro proposto.

Operiamo in un mondo in cui la conoscenza tecnica è schiava della pubblicità e del marketing aziendale. Un mondo in cui molti tecnici o venditori incompetenti di fronte a regole tecniche specifiche e a normative ben chiare ed evidenti proseguono nella diffusione di errate e false informazioni.

A tal proposito una meravigliosa citazione di San Tommaso d’Aquino: “L’idiota considera falso tutto quello che non è in grado di comprendere”.

Arch. Mario Vincenzo Monardo

Biografia dell’autore

Laureato presso la Facoltà di Architettura di Roma a Valle Giulia, l’architetto Mario Vincenzo Monardo, si occupa da oltre 20 anni di problematiche legate al settore delle impermeabilizzazioni.

Tecnologo esperto in danni e difetti delle costruzioni, ha lavorato per importanti aziende, nazionali ed internazionali, del mercato dei materiali per l’edilizia ad alta tecnologia come Sika, Basf, Fassa Bortolo, Volteco, Krypton Chemical, Mapei.

È relatore in numerosi corsi e seminari tecnici presso gli Ordini Professionali (con rilascio di crediti formativi), riguardanti la progettazione e l’applicazione dei sistemi impermeabili.

Da giugno 2017 ricopre il ruolo di Product Manager della linea impermeabilizzazioni nell’azienda Fassa Bortolo.

Di Arcangelo Guastafierro

Progettista di sistemi termo-impermeabili e di sistemi di manutenzione dell'involucro edilizio. Tecnico specializzato presso lo Studio Poseidon S.r.l. e presidente dell'associazione Imperbene

9 risposte su “I FALSI PROFETI – GARANZIA E VITA UTILE DEI SISTEMI POLIURETANICI ROOFING.”

Pochissime parti sono corrette e condivisibili. L’articolo è clamorosamente fazioso e contiene una quantità di informazioni “stravaganti” a dir poco imbarazzante.
Servono reali conoscenze scientifiche per parlare di certe cose. Invito il titolare del blog a rimuovere questo articolo ridicolo.

Certamente scrivere dietro il nome di “Anonimo” non fa bene alla discussione. Le informazioni che sono presenti nell’articolo sono corrette e comprovate scientificamente. Se non è d’accordo spieghi perchè e non si trinceri dietro un anonimato più che sospetto.
In questo blog si sono accesi gli animi più volte ma mai si è nascosto il proprio nome. E qui di nomi importanti ne abbiamo avuti!
Si è sempre discusso con la massima serietà e correttezza ma anche animosità! Si faccia avanti con il suo nome e una mail ufficiale che porti ad una persona e non con due commenti clonati, evidentemente della stessa persona, senza riferimenti.
Abbia il coraggio di esporsi e potremo parlare seriamente!

Solo pochissimi concetti sono condivisibili. L’articolo contiene una quantità di informazioni “stravaganti” a dir poco imbarazzante ed è a dir poco fazioso. Per parlare e per comprendere gli argomenti trattati serve conoscenza scientifica specifica. Invito l’amministratore del blog a rimuovere questo articolo.

Certamente scrivere dietro il nome di “Anonimo” non fa bene alla discussione. Le informazioni che sono presenti nell’articolo sono corrette e comprovate scientificamente. Se non è d’accordo spieghi perchè e non si trinceri dietro un anonimato più che sospetto.
In questo blog si sono accesi gli animi più volte ma mai si è nascosto il proprio nome. E qui di nomi importanti ne abbiamo avuti!
Si è sempre discusso con la massima serietà e correttezza ma anche animosità! Si faccia avanti con il suo nome e una mail ufficiale che porti ad una persona e non con due commenti clonati, evidentemente della stessa persona, senza riferimenti.
Abbia il coraggio di esporsi e potremo parlare seriamente!

Si fidi, o le info riportate sono ridicole. esempi:
– Uno spetto IR non permette di vedere quanta matrice legante c’è in un prodotto;
– gli uvb+uvc non rappresentano il 70% della radiazione uv che arriva sulla terra! Avete mai visto lo spettro solare? Avete visto la forma? Avete controllato i dati di misurazione reali disponibili sui siti ufficiali?
– sulla faziosità: Perchè si fa riferimento solo ai PU ? un articolo serio avrebbe fatto riferimento a tutti i sistemi compresi dalla 005.
Non si può fare una discussione seria e propositiva su un articolo così povero di contenuti corretti. Bisognerebbe riscrivere l’articolo dall’inizio. Se non mi crede, cancelli i miei commenti.

Non mi fido di chi non si espone con il suo nome.
Sulla parte tecnica, lascio la risposta al redattore dell’articolo, sulla faziosità, invece, le consiglio di leggere attentamente il titolo dell’articolo: “I FALSI PROFETI – GARANZIA E VITA UTILE DEI SISTEMI POLIURETANICI ROOFING.”
Capisco che lei si sia infervorato (lo si nota da piccoli errori grammaticali che indicano fretta nello scrivere, soprattutto nel mandare una risposta) ma nel titolo si parla di “SISTEMI POLIURETANICI”. A suo parere era il caso di indicare anche gli acrilici? allora perchè non mettere anche le famigerate guaine bituminose o le emulsioni di qualsiasi natura.
L’articolo parla di POLIURETANICI. Si intendono, normalmente, resine poliuretaniche a freddo (mono e bicomponenti) e poliuree (a caldo e a freddo). Perchè vuole che si parli anche di altro?

Comunque, non cancellerò i suoi commenti, non l’ho mai fatto su nessuno! però non li prenderò in considerazione fin quando non si identifica e si qualifica. Se è esperto, come vuol fare intendere, può solo fare del bene al mio blog e, soprattutto, alla discussione generale ed al mondo delle impermeabilizzazioni.

Si faccia avanti e continueremo la discussione in modo educato ma ficcante!

Salve signore “anonimo”.
Avevo chiuso il mio articolo con una meravigliosa citazione di San Tommaso d’Aquino: “L’idiota considera falso tutto quello che non è in grado di comprendere”.
La mia scelta era ben ponderata. Ero certo che leggendo l’articolo una quota di idioti, avrebbe reagito proprio come lei……
Quando lei chiede al Geom. Guastafierro di crederle, presentandosi senza nome e cognome (magari Cristo Gesù, Budda, ecc) vuole intendere che dobbiamo fare un atto di fede nei suoi confronti? La stessa cosa accadeva molti anni fa quando scienziati di alto calibro, persino premi nobel italiani della fisica, sostenevano che i fenomeni del riscaldamento globale erano tutte baggianate…..basta notare in che situazione versa oggi il nostro pianeta!!!!
La storia, quella che lei evidentemente non ha mai studiato nemmeno alle elementari, dimostra che spesso le teorie di illustri scienziati e studiosi non sono state prese in considerazione salvo poi, a distanza di anni, riconoscerne la validità. Basti pensare a Galileo Galilei. Con questo non voglio assolutamente equipararmi a illustri scienziati, ci mancherebbe altro. Sono un semplice architetto che ama il proprio lavoro ma ritengo doveroso raccontare a tutti (tecnici, applicatori, rivenditori, impresari edili, ecc…) la verità sui diversi sistemi impermeabili mentre oggi tanti poeti dell’edilizia, come lei, ogni giorno scorrazzano per la penisola a raccontare favole. Proprio così. Parliamo di favole, quelle stesse fiabe che in gran parte si tramutano dopo pochi anni (da 1 a 5 mediamente) in problemi e contestazioni per i poveri clienti che restano con il cerino in mano!!!
Ed è proprio per dimostrare a tutti come il mondo dell’edilizia sia stracolmo di gente ignorante ed incompetente come lei che voglio evidenziare le stupidaggini riportate nei suoi stravaganti commenti.
Nel primo post lei dichiara: …. “Solo pochissimi concetti sono condivisibili. L’articolo contiene una quantità di informazioni “stravaganti” a dir poco imbarazzante ed è a dir poco fazioso. Per parlare e per comprendere gli argomenti trattati serve conoscenza scientifica specifica. Invito l’amministratore del blog a rimuovere questo articolo”…
Nessuna faziosità Non parlo di prodotti o marchi. Parlo di problematiche tecniche, cose a lei sconosciute. Nel mio articolo ho riportato quanto indicato nella ETAG 005 (Linea Guida per il Benestare/Valutazione Tecnico Europeo, ETA, dei Sistemi Impermeabilizzanti ottenuti con sistemi liquidi) e nell’EOTA TR 010. Si tratta di documentazione tecnica universalmente riconosciuta e non di mia invenzione. Pertanto, riporto ciò che un tecnico serio, preparato e competente dovrebbe sapere ma comprendo che la conoscenza tecnica non è una sua particolare virtù.
In un altro post lei dichiara: …. “Uno spetto IR non permette di vedere quanta matrice legante c’è in un prodotto; gli UVB+UVC non rappresentano il 70% della radiazione UV che arriva sulla terra! Avete mai visto lo spettro solare? Avete visto la forma? Avete controllato i dati di misurazione reali disponibili sui siti ufficiali?”….
Dal vocabolario Treccani: spettrometria, l’insieme dei metodi e delle tecniche di misurazione attuati mediante spettrometri. La s. (o spettrografia) di massa si occupa della produzione e dello studio dello spettro di massa di una sostanza, cioè del diagramma della sua composizione isotopica. Trova impiego nell’analisi chimica qualitativa, quantitativa e strutturale, per composti inorganici e, soprattutto, organici. Dall’analisi dello spettro di massa si può risalire alla formula molecolare, al grado di insaturazione, alla presenza di determinati gruppi funzionali, ai dettagli della struttura molecolare. Vuole confutare anche il vocabolario Treccani?
In merito allo spettro solare vada su internet e digiti…spettro solare….troverà la risposta alla sua domanda sciocca e inutile…..
Per quanto concerne, invece, i dati relativi ai raggi UVB e UVC, sono reperibili diversi studi effettuati da scienziati e tecnici qualificati che indicano come i valori sui raggi UV riportati da diverse organizzazioni internazionali sono del tutto inesatti e falsi….. Il perché è facilmente deducibile. Parliamo come sempre di soldi e interessi!!! Lo stesso motivo per il quale lei si è lanciato in tutta questa serie di commenti inutili. Ma a lei tutto ciò sfugge, in quanto profondamente ignorante….
Sempre in uno dei suoi post lei dichiara: …. “Perchè si fa riferimento solo ai PU? un articolo serio avrebbe fatto riferimento a tutti i sistemi compresi dalla 005. Non si può fare una discussione seria e propositiva su un articolo così povero di contenuti corretti. Bisognerebbe riscrivere l’articolo dall’inizio”….
In merito alla serietà dell’articolo lascio giudicare a professionisti molto più competenti di me e dai commenti e dalle visualizzazioni sono molti ad aver apprezzato le informazioni riportate eccetto gli ignoranti come lei….
Tra la’ltro non è lei a decidere gli argomenti che intendo trattare nei miei articoli e il mio intento era proprio quello di parlare dei sistemi poliuretanici e non di tutti gli altri. Comunque, per confortarla, intendo parlare ancora e molto di altri sistemi impermeabili e in particolare proprio dei sistemi poliuretanici….
Era mia intenzione affrontare il tema dei sistemi poliuretanici tanto in voga negli ultimi anni, per mettere in guardia progettisti, rivenditori, applicatori, clienti, dalle meravigliose panzane che ogni giorno incompetenti e ciucci somari come lei raccontano su questi sistemi molto validi e performanti a patto che vengano applicati secondo regole tecniche ferree che puntualmente non vengono rispettate.
Un sistema poliuretanico (PU) a freddo deve essere applicato sempre con un primer specifico e non diluendo in percentuale lo stesso prodotto. Il supporto deve essere preparato minuziosamente verificandone il livello di umidità residua, aspetto tecnico fondamentale per gli elastomeri. Il sistema impermeabile deve essere sempre armato con un MAT ed applicato in spessori adeguati che si tramutano in consumi al mq non di 1 kg o poco più bensi in quantità maggiori. Infine, la finitura top coat, questa sconosciuta….. La finitura top coat (TC) deve essere sempre obbligatoria e anch’essa applicata in spessori adeguati (non pochi micron).
Questa è la stratigrafia corretta di un sistema PU ma ciò presuppone un costo al metro quadro molto elevato e non equiparabile alle attuali quotazioni presenti sul mercato.
Da un’attenta analisi sui codici dei suoi post criptati (molto chiari per me e per pochi altri) ho compreso a quale azienda lei appartiene e dunque posso capire perché bisogna avere fede in lei.
Mi spiace che la sua azienda sia coinvolta in tante cause che stanno inficiando, e non poco, il fatturato ma anziché contestare in modo subdolo, celato dietro le quinte, converrebbe alla sua azienda investire di più in ricerca e sviluppo, ma soprattutto in personale qualificato così da poter produrre in futuro sistemi poliuretanici di buona qualità come soli in pochi riescono a produrre e soprattutto fornendo informazioni tecniche vere e soprattutto corrette.
Per concludere, una splendida citazione di Abraham Lincoln: “Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio”.
Pertanto, eviti di rispondere, confermerebbe ulteriormente quanto ha già ampiamente dimostrato!!!!
Saluti

Lo spettro IR non c’entra nulla con lo spettro di massa, ma l’ignorante sono io, come ha più volte sottolineato.
Spero si sia fugato ogni dubbio.
Saluti

Buongiorno Anonimo, anche se ormai ho capito chi sei pertanto so bene a quale idiota sto rispondendo. Non cambi mai stile anche se questa volta ti celi dietro l’anonimato mentre l’ultima volta scrivevi con un falso profilo su un social media.
Non cambi mai. Dimostri sempre la tua vigliaccheria anche se ho capito perché scrivi. Infatti, I TUOI PADRONI, ti ordinano cosa fare e tu da buon cane FIDO QUALE SEI SEMPRE STATO, ubbidisci all’istante.
È palese che i tuoi post non vogliono creare una corretta discussione tecnica bensì sono mossi da astio personale e da interessi economici.
Hai sollevato diversi dubbi su aspetti tecnici del mio articolo, dubbi che si sono dimostrati del tutto infondati. La ETAG 005, la EOTA, gli studi sui raggi UVB e UVC con i loro reali valori, ecc…. sono tutte cose vere, caro Anonimo, e tutti possono verificarle, anche la sig.ra Maria che possiede un QI superiore al tuto e a quello degli scienziati della tua azienda che ti supportano. Basta vedere quante contestazioni ha la tua famigerata aziendina sparse qua e là. Dedicati di più a loro. Cercate di produrre materiali di qualità migliore anche se voi tendete ormai a commercializzare più che a produrre…..
Ma soprattutto, quando mi incroci di persona, ABBI LE PALLE DI FERMARMI. Potresti dirmi ciò che pensi realmente di me, invece, scappi e mi eviti.
E visto che ci siamo voglio complimentarmi con te e la tua aziendina per l’ultimo o penultimo corso che hai tenuto. Non ricordo bene. Comunque in sala eravate in 13 o 14 inclusi gli inservienti della sala stessa……complimenti…..ho anche le foto se vuoi….
I tuoi post, ridicoli e risibili, dimostrano che il mio articolo ha centrato l’obiettivo.
In ITA…GLIA…. Vi sono tanti INCAPACI E INCOMPETENTI COME TE che ogni giorno raccontano favole ai propri clienti veri o potenziali che siano. I tuoi post privi di contenuti lo dimostrano….. il tuo accanimento lo dimostra…. la tua e la vostra ignoranza lo certifica pienamente.
E nonostante tutto ciò smonterò anche la tua ultima stupidaggine riportata.

Quando si parla di analisi spettrometrica e si inizia l’analisi di una sostanza organica tutti i bravi chimici (pochi, davvero pochi….) che operano nel campo della chimica organica sanno bene che bisogna ricorrere come minimo a quelle che vengono chiamate “le tre sorelle” nel gergo dei ricercatori:
­ spettroscopia infrarossa (IR),
­ spettrometria di massa (MS),
­ spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (H-NMR e C-NMR).
Si inizia dunque con il FTIR o IR, si prosegue con la spettrometria di massa (MS) e si finisce con la risonanza magnetica.
A queste possono aggiungersi altre tecniche utilizzate ad esempio nel campo delle macromolecole dove operano bravi ricercatori che lavorano dentro e a stretto contatto con il CNR. Ma immagino che tu e il tuo “scienziato” di supporto da sotto scrivania siate a conoscenza di tutto ciò…..
Quando si scrive un articolo su un argomento tecnico come quello dei poliuretani bisognerebbe scrivere in un “gergo tecnichese” che non tutti comprenderebbero mentre il mio intento era quello di far comprendere a tutti come vengono raccontate panzane e falsità sulla durabilità dei sistemi PU lasciati a vista……
Pertanto, chi si intende di analisi spettrometrica non ricorre ad una sola tecnica di indagine primaria ma utilizza anche gli altri tipi di indagine.
Sono a conoscenza del tuo astio nei miei confronti ma da uomo inutile quale sei e soprattutto vigliacco ti consiglio di lasciare stare….
Se tu fossi una persona preparata in materia, del tutto impossibile, il tuo contributo positivo doveva essere di ben altro tipo. Presentandoti con il tuo vero nome e cognome, soprattutto come funzionario di azienda, avresti avuto la possibilità di creare una discussione tecnica utile a tutti. Invece, hai deciso di continuare a criticare con argomenti senza fondamenti che evidenziano che di diagnostica di laboratorio tu e il tuo tecnico di supporto da sotto scrivania avete ben poca esperienza.
Anonimo (anche se so bene chi sei), riconosco però che sei bravo a nasconderti dietro la azienda che ti paga per perdere tempo anziché per lavorare. VERGOGNOSO.
Ti saluto con un’altra meravigliosa citazione che ti e vi rappresenta pienamente….
Non c’è nulla di così umiliante come vedere gli idioti riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (Gustave Flaubert).

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