(anche angolari) Profilati a caldo di acciaio a forma di L. I lati possono essere uguali (norma UNI 821-823), oppure disuguali (norma UNI 824-827), in entrambe i casi gli spigoli sono arrotondati.
Progettista di sistemi termo-impermeabili e di sistemi di manutenzione dell'involucro edilizio. Tecnico specializzato presso lo Studio Poseidon S.r.l. e presidente dell'associazione Imperbene
Sostanza che presenta le medesime proprietà fisiche, in ogni direzione.
Molto importante quando si devono valutare le prestazioni di resistenza o di allungamento di materiali come i TNT (Tessuto non tessuto) o materiali impermeabili.
Disposizione dei conci di una muratura in modo di avere i filari tutti di uguale altezza e spessore. Si dice pseudo-isodomo o isodomo alterno quando la disposizione dei conci nei filari ha diverse altezze che però rimangono costanti per tutto il filare, e si ripetono in modo alterno.
International Standardizing Organization
Organismo che detta norme per la preparazione di macchine, di apparecchi, di manufatti, ecc. In Italia le norme internazionali introdotte dall’ISO sono riportate nelle tabelle e norme UNI (vedi).
Materiale di rivestimento delle murature, con funzioni protettive e di preparazione per altri trattamenti delle superfici murarie, quali: decorazioni pittoriche, semplici verniciature o (se intonaco interno) rivestimenti cartacei. Costruttivamente esso è ottenuto applicando sulla superficie grezza delle murature uno strato di malta di spessorre complessivo da 1,5 a 2,5 cm. L’applicazione dell’I. viene eseguita a strati successivi di materiale: arricciatura (rustica o fratazzata) con malta di calce su muri retti o centinati (dello spessore di mm 15); e lo strato di colla con malta fina (dello spessore da 3 a 5 mm) rimaneggiato e lisciato a perfetta levigatura. Fra gli intonaci: il cosiddetto stucco romano o I. a stucco lucido; composto da calce spenta grassa e polvere di marmo bianco o colorato, si ottiene una superficie lucida, suscettibile di perfetta levigatura e molto resistente agli agenti atmosferici; gli I. impermeabilizzanti, usati specialmente nei locali sotterranei, nei serbatoi, ecc., sono a base di cemen- to a lenta presa e sabbia fine.
Spazio fra due superfici, solitamente parallele. L’I. è rappresentata dallo spazio vuoto (o riempito a vespaio) fra il terreno e le murature interrate degli edifici, per impedire l’infiltrazione dell’umidità dal sottosuolo nelle strutture murarie. È buona norma prevedere un sistema di areazione nell’I.; dove, talvolta, si aprono le finestre degli ambienti interrati (I. chiusa superiormente da griglie dalle quali entra luce ed aria). I. è anche la cosiddetta camera d’aria delle murature in elevazione, o al disotto dei solai per l’isolamento termico (in particolare per quello riflettente) e acustico fra gli ambienti abitati; v. muratura a cassa vuota.
Distanza, misurata per lo più in orizzontale, fra gli assi di simmetria di due elementi strutturali, verticali e paralleli. Esempio: la distanza fra due pidritti di una trave, oppure la distanza fra i due stipiti di una porta, ecc.
L’infisso è il telaio su cui sono fissate le parti apribili, dette ante o partite,[2] di finestre, porte ecc., oppure i vetri o i pannelli di un serramento non apribile.[3] Non va confuso con il falso telaio, detto anche controtelaio, che è l’intelaiatura in acciaio trattato o in legno grezzo ancorata al muro con l’utilizzo di cemento, sulla quale l’infisso viene di solito avvitato. Talvolta l’infisso viene avvitato direttamente a muro con l’uso di tasselli. I telai dei serramenti in ferro e acciaio possono venir ancorati direttamente a muro senza controtelaio.
Nel linguaggio comune, il termine “infisso” viene utilizzato, per estensione, per definire l’intero serramento,[3] che è un elemento architettonico realizzato per la chiusura delle aperture ricavate nella muratura e che mette in comunicazione l’interno e l’esterno di un edificio (serramenti esterni), o due locali interni dell’edificio stesso (serramenti interni). I serramenti comprendono finestre, porte, vetrate fisse ecc.