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Carotaggio o sondaggio ispettivo?

Dal piacevole pranzo fatto qualche giorno fa con dei tecnici di prim’ordine, mi è stata mossa una critica circa un articolo pubblicato un paio di giorni prima: un carotaggio prevede l’uso di una macchina che in una copertura taglia tutto, dall’estradosso all’intradosso. Io l’ho usata (nel caso dell’articolo era una traduzione dall’inglese… ma uso il termine nello stesso senso normalmente) per definire il solo prelievo di quello che è la stratigrafia termo/impermeabile.

Ma chi ha ragione? per non saper leggere e scrivere sono andato a vedere sul sito della Treccani la definizione:

carotàggio [Der. di carota] Nella geologia, il prelevamento di campioni di roccia (detti carote) dal sottosuolo e, per estensione, il rilievo diretto di caratteristiche fisiche o chimiche del sottosuolo. In partic., c. meccanico, eseguito con speciali strumenti, detti carotieri, applicati al posto dello scalpello su macchine perforatrici che operano intagliando, isolando e distaccando un cilindro di roccia; c. geofisico, basato sulla registrazione, effettuata in superficie, di grandezze fisiche misurate da strumenti calati entro fori di sonda e collegati con i registratori (v. geofisica applicata); c. geochimico, che comprende campionamenti al pozzo e analisi aventi lo scopo di precisare come varia con la profondità un certo numero di parametri chimici; c. litologico, consistente nell’analisi dei detriti di perforazione. (Treccani – Dizionario delle Scienze Fisiche)

Io ho sempre usato il nome carotaggio sempre abbinato nella frase “carotaggio della stratigrafia impermeabile”. Giusto? sbagliato? chi può dirlo, penso che il problema non sia se si usano le parole tecnicamente giuste (cosa sacrosanta) ma quali siano le parole tecnicamente giuste.

Tempo fa avviai un progetto, a lungo termine, con lo scopo di creare un glossario dell’edilizia. Un volume, un sito, o altro sistema di pubblicazione, che permettesse di poter raccogliere tutti i termini, dialettali e non, che si usano in cantiere e catalogarli in un vero e proprio vocabolario dei sinonimi e dei contrari!

Vorrei veramente portare a termine questo progetto ma ho bisogno di tutto l’aiuto possibile, in quanto molti termini sono di origine dialettale. Un esempio che rende bene l’idea: quella parte del tetto che sporge dal muro esterno ed arriva alla grondaia a Bologna si chiama “sporto di gronda” o “pensilina”, in Friuli si chiama “linda”. sono termini talmente differenti che, quando mi è capitato di sentirlo dire la prima volta, ho dovuto chiedere cosa fosse questa fantomatica “linda”.

Ok, ora chiedo l’aiuto di tutti i lettori: mi mandate i termini che si usano nella vostra zona (tutti quelli che vi vengono in mente, anche se vi sembra che si usino ovunque) con il significato e, magari, un’immagine che li rappresentino?

Per farlo potere scrivermi a: arcangelo@consumomeno.org

grazie a tutti e buone feste!

Di Arcangelo Guastafierro

Progettista di sistemi termo-impermeabili e di sistemi di manutenzione dell'involucro edilizio. Tecnico specializzato presso lo Studio Poseidon S.r.l. e presidente dell'associazione Imperbene

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