(anche Testimoni) Nell’operazione di intonacatura è la messa in opera sulla parete di guide realizzate con malta, o con metallo, su cui far scorrere il frattazzo durante la posa della malta; v. fratazzatura.
Progettista di sistemi termo-impermeabili e di sistemi di manutenzione dell'involucro edilizio. Tecnico specializzato presso lo Studio Poseidon S.r.l. e presidente dell'associazione Imperbene
Facciata in cui gli elementi che costituiscono il tamponamento o la struttura del- l’edificio (muratura in laterizi, pietra, calcestruzzo, ecc.), non vengono rivestiti da alcuna rifinitura superficiale (es. intonaco). Naturalmente è necessaria una scelta accurata dei materiali ed accorgimenti particolari per l’esecuzione.
È un tipo di facciata continua (vedi) nella quale il vetro non è inserito in sistemi di intelaiatura, ma è fissato all’esterno dei telai formando con gli altri pannelli di vetro una faccita compatta senza interruzioni. Il fissaggio avviene mediante l’applicazione di sigillanti detti “strutturali” con requisiti di elevata sicurezza. Si distinguono due sistemi di applicazione: il fissaggio dei pannelli di vetro avviene con battitura tradizionale sui due lati orizzontali, e con sigillante “strutturale” su i due verticali, oppure il fissaggio con sigillante “strutturale” su tutti e quattro i lati del pannello di vetro.
E’ composta da vetrate trasparenti o riflettenti sospese, la struttura retrostante (di controventamento) sostiene il peso del vetro (carico verticale) e la spinta del vento (orizzontale). Vengono, generalmente, adoperati vetri monolitici temperati con uno spessore minimo di 12 mm e i bordi sono sigillati con silicone che ha solo la funzione di evitare infiltrazioni d’acqua.
(anche curtain walls, che in italiano significa “pareti a pannelli”) E’ costituita da facciata metallica prefabbricata, applicata in vario modo, alla struttura in acciaio oppure in calcestruzzo armato dell’edificio. L’origine di tale sistema si riconnette alle murature di tamponamento nelle strutture a scheletro. I pannelli prefabbricati sono “appesi” alla struttura principale e la loro posa in opera si esegue ancorandoli ad un’orditura secondaria di sostegno, mediante la sigillatura e la sovrapposizione dei lembi per ottenere una perfetta tenuta che eviti le infiltrazioni di aria e di acqua. Tenendo conto della dilatazione termica, sarà necessario provvedere alla messa in opera di opportuni giunti telescopici.
Eternit è un marchio registrato di fibrocemento e il nome della ditta che lo produce, appartenente all’azienda belga Etex. L’Eternit è utilizzato in edilizia come materiale da copertura, nella forma di lastra piana o ondulata, o come coibentazione di tubature.
Negli anni sessanta, ricerche mostrarono come la polvere di amianto, generata dall’usura dei tetti e usata come materiale di fondo per i selciati, provoca asbestosi e una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico. Eternit e Fibronit continuarono tuttavia a produrre manufatti sino al 1986, con drammatiche conseguenze per la salute degli operai.
La normative Italiana di riferimento per questi tipi di bonifiche è la legge 257/1992 e per la normativa sulla sicurezza il D.Lgs. 81/2008.
“Operazione meccanica per fabbricare tubi o barre profilate di metallo, e di resine sintetiche, sfruttando la plasticità del materiale a conveniente temperatura. Si usano presse idrauliche di grande potenza capaci di dare pressioni di alcune tonnellate per cmq. La matrice, fatta di acciai speciali, è applicata alla parte terminale della filiera e serve a foggiare il materiale che viene spinto a forza; si può passare agevolmente la lavorazione da un profilo ad un altro cambiando solamente la matrice. I metalli che si estrudono sono: piombo, stagno, alluminio e le sue leghe, ottone, rame e le sue leghe.”

Etilene Propilene Diene Monomoro
L’EPDM è un polimero sintetico, che da più di 40 anni ha avuto un utilizzo in continuo aumento come materiale da costruzione nell’industria automobilistica e nell’ingegneria civile. L’EPDM è un elastomero ottenuto dalla copolimerizzazione di Etilene, Propilene e Diene Monomero, che viene vulcanizzato.
Le lunghe molecole di gomma, vengono connesse attraverso legami chimici incrociati, formando un prodotto elastico, chimicamente stabile, con una resistenza imbattibile ai raggi UV, all’ozono, alle temperature, alle sostanze chimiche e all’invecchiamento.
L’EPDM sotto allungamento, non ha un punto di snervamento, mentre i materiali termoplastici diventano più sottili e si rompono anche ad una bassa forza di tensione. L’EPDM si allunga fino al 300% e può essere teso in tutte le direzioni allo stesso tempo (risposta multiassiale) e non è soggetto a rottura in seguito a tensione. Il materiale può essere deformato fino ai limiti estremi e ritorna sempre alla sua dimensione e forma originarie, caratteristica fondamentale per seguire i movimenti del substrato.
L’EPDM rimane flessibile anche a temperature estreme, consentendone l’installazione in qualsiasi periodo dell’anno ed in diverse condizioni climatiche.
Le principali proprietà dell’EPDM sono la sua spiccata resistenza al calore, all’ozono e agli agenti atmosferici. Anche la resistenza alle sostanze polari e al vapore sono buone. Ha inoltre eccellenti proprietà di isolamento elettrico.
Laterizio piano di forma trapezia, con i bordi rialzati sui due lati obliqui. Vengono disposti lungo l’inclinazione del tetto, in file parallele, intercalate da file di tegole curve disposte in modo analogo (v. coppo), costituendo la così detta copertura alla romana.